La pratica sul territorio italiano ed i dubbi sui metodi fisioterapici fino ad allora conosciuti, hanno portato Bruno Faulisi, dopo anni di riflessione, a coagulare tutte le informazioni a disposizione nella messa a punto di una nuova classificazione delle patologie vertebrali che permettesse di trovare un trattamento specifico adeguato per i danni discali maggiormente diffusi in Italia, appartenenti alla categoria dell’irriducibilità. I quadri irriducibili non rispondevano infatti a nessun tipo di trattamento allora validato nell’ambito della terapia manuale. Non esisteva cioè una tecnica adeguata per curare i pazienti appartenenti a questo sottogruppo di patologie vertebrali.
Il processo formativo che parte dal metodo Ciryax, fino al metodo Mc Kenzie, si amplia nel sistema di valutazione Laslett Van Wijemen, insieme alla collaborazione di neurochirurghi come il dottor Bazzan ed il dottor Barone della clinica neurochirurgica di B. Trento, porta all’individuazione del substrato anatomico che sottende il danno discale irriducibile.
La pubblicazione del libro "il prolasso discale" e l'integrazione del sistema di valutazione "diagnosi meccanica e terapia" insegnato in Italia dalla docente internazionale Paula Van Wijemen consentono lo sviluppo del corso FAD: evoluzione della terapia manuale, e del corso residenziale: diagnosi differenziale in terapia manuale. Otteniamo quindi un preciso sistema di valutazione in grado di differenziare i tessuti algogeni responsabili del dolore... Per tale motivo si arriva a parlare di "Evoluzione della terapia manuale".

Il prolasso discale
Mantova aprile 2010 - Editoriale Sometti
"Il prolasso discale" è il risultato finale di otto anni di ricerca, evidenze cliniche, rielaborazione della letteratura scientifica, che hanno portato i pazienti ed i fisioterapisti alla conoscenza di questa nuova entità patologica.
Questo scritto pone in evidenza le tre grandi differenziazioni della patologia discale: la protrusione, trattata con il metodo McKenzie; il prolasso, che prevede il rimodellamento come trattamento; l’ernia che può necessitare dell’intervento chirurgico o attendere la guarigione spontanea con intervento conservativo. Il titolo trae la sua origine dalla particolare attenzione data al prolasso come patologia ed al suo trattamento: il rimodellamento discale.
Corso FAD “Evoluzione della terapia manuale”
Pubblicato dal 2011
Titolo del corso fad: Evoluzione della terapia manuale
Docente: Bruno Faulisi terapista della riabilitazione fisioterapista
Responsabile scientifico: Dott. Marco Calabrese
Destinatari del corso: Il corso è indirizzato a fisioterapisti, medici di base, fisiatri, ortopedici, neurochirurghi.
Obiettivo del corso: Fornire le linee guida per rendere gli operatori sanitari in grado di individuare le principali strutture responsabili del dolore lombare e riferito all’arto inferiore.
Contenuti:
Seguendo l’evoluzione della terapia manuale degli ultimi 20 anni e valutando lo sviluppo delle conoscenze acquisite, si giunge alla possibilità di differenziare le strutture responsabili del dolore lombare e riferito all’arto inferiore. Le principali strutture, disco intervertebrale, regione dell’anca, articolazione sacro iliaca, articolazione faccettaria vengono valutate attraverso un sistema ad esclusione, che segue l’andamento di un algoritmo diagnostico. Viene esaminato in dettaglio il disco intervertebrale e viene finalmente identificato il substrato anatomico che sottende l’irriducibilità, così da differenziare la patolgia della protrusione da quella del prolasso e da quella dell’ernia. Vengono inoltre individuate in dettaglio le patologie della regione dell’anca, così come i disordini della sacro iliaca. Per esclusione si giunge, infine, all’articolazione faccettaria, l’unica ad essere ancora avvolta da una nebulosa incertezza diagnostica.
PROGRAMMA DEL CORSO
  • Il dilemma diagnostico
  • Sistema di valutazione Mckenzie
  • Sistema di valutazione Laslett Van Wijmen diagnosi meccanica e terapia
  • Disco intervertebrale
  • Anca
  • Sacro iliaca
  • Faccetta articolare
  • Evoluzione della terapia manuale
  • Prolasso discale
  • Trattamento differenziale: protrusione, prolasso, ernia discale
Corso residenziale "Diagnosi differenziale in terapia manuale"
Maggio 2011
L’obbiettivo di questo corso è fornire le linee guida necessarie agli operatori sanitari per individuare le principali strutture responsabili di dolore lombare riferito all’arto inferiore.
Argomenti trattati:
"Diagnosi differenziale in terapia manuale" è un corso residenziale, derivato dal corso FAD "Evoluzione della terapia manuale" (vedi www.riabilitazioneoggi.com) e costituisce un approfondimento ed un’esemplificazione dei concetti in esso esposti.
Questo corso mira ad integrare il ragionamento clinico, fondato sull’algoritmo diagnostico, per differenziare i tessuti responsabili del dolore lombare e riferito all’arto inferiore, con sessioni di esercitazioni di pratica clinica.
Attraverso un sistema ad esclusione, vengono analizzati in dettaglio disco intervertebrale, regione dell’anca, articolazione sacro iliaca e faccetta articolare, consentendo in tal modo al fisioterapista di giungere a formulare una diagnosi differenziale.
In particolare, il disco intervertebrale viene esaminato così dettagliatamente, da rendere possibile l’individuazione del substrato anatomico che sottende l’irriducibilità.
Il prolasso discale, quale entità patologica, prevede un trattamento specifico e diverso dalle tipologie di intervento utilizzate nella cura delle altre patologie discali. Tale tipo di trattamento prende il nome di "rimodellamento".
Individuando un prolasso discale ed adottando una logica strategia di valutazione meccanica che segue l’algoritmo diagnostico, il fisioterapista sarà pertanto in grado di discernere la patologia della protrusione da quella del prolasso e dell’ernia.

Crediti formativi USL 21: 19

Crediti ECM nazionali con riabilitazione oggi, assegnati per fisioterapisti e medici: 24
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